La preghiera che nasce dalle “vibrazioni” interiori dello Spirito

La preghiera, quella vera, è primariamente un sussulto, una vibrazione dello Spirito dentro l’anima, che produce un desiderio struggente di Dio e la spinta a entrare in intimità con lui. Solo chi appartiene a Dio può farne esperienza.

E. Caruso

Commento al vangelo della XIV Domenica del Tempo Ordinario – Anno A

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Nel vangelo odierno, Gesù sperimenta un sussulto interiore che lo fa prorompere in una preghiera di lode e di ringraziamento al Padre, perché ha nascosto i misteri del Regno ai sapienti e li ha rivelati agli umili. Ma che esperienza ha fatto Gesù precisamente? In questa riflessione vorrei soffermarmi brevemente solo sull’esperienza della preghiera, di Gesù e la nostra e sul ruolo dello Spirito Santo.

Attore principale della nostra preghiera non siamo noi, ma lo Spirito Santo. Al suo battesimo presso il fiume Giordano lo Spirito del Padre scende su Gesù e vi rimane. A partire dal S. Battesimo anche noi siamo trasformati in tempio della dimora di Dio. Dentro di noi avviene, in modi a noi incomprensibili con la sola ragione, un misterioso dialogo d’amore tra le persone della Santissima Trinità.

Lo Spirito Santo viene incontro alla nostra incapacità di pregare (S. Paolo in Rom 8,26 dice espressamente che noi non sappiamo pregare senza lo Spirito) e prega, lui stesso, a nome nostro, il Padre e il Figlio, con quelli che l’apostolo Paolo chiama “gemiti inesprimibili” o “sospiri ineffabili” . E poiché lo Spirito è la pienezza stessa dell’amore trinitario, Egli è anche “esultanza divina” che sussulta in noi. È l’esultanza, il sussulto di Dio in noi Gesù ha precisamente avvertito quel sussulto dello Spirito in lui.

Quei “gemiti inesprimibili” sono le vibrazioni dello Spirito che si propagano in tutto il nostro essere mentre comunica col Padre e col Figlio. Sono la spinta propulsiva che ci sollevano, sulle sue ali, verso le altezze di Dio e che ci fanno provare un soprassalto interiore e un desiderio struggente di Dio. Da quel desiderio nasce la “preghiera”, quella vera, ovvero il nostro dialogo intimo e personale con Dio.

Senza lo Spirito nessuna preghiera è possibile. E solo chi ama conosce la preghiera vera, perché conosce Dio. Solo chi ama. Il resto sono solo chiacchiere.

E la prima e più grande preghiera è quella di lode, di esultanza, di benedizione e di ringraziamento, di adorazione pura. Non c’è preghiera più bella, più alta, più potente e più liberatoria di questa.

Il segno che la nostra preghiera è ispirata dallo Spirito è in questo desiderio di pura lode e adorazione a Dio. Solo dopo vengono le altre forme di preghiera: di supplica, di intercessione, di richiesta.

Non siamo abituati a parlare di Dio in questo modo e tutto questo può sembrare di difficile comprensione. Ma pensate quanto sia affascinante.

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