L’operaio vale di più della paga che riceve. Uno sguardo sul pensiero di Dio

La più grande benedizione nel viaggio della vita non sta nel raggiungere traguardo. Sta nel dono del viaggio stesso. Il traguardo non è altro che il culmine del viaggio”.

Commento al vangelo della XXV Domenica del Tempo Ordinario – Anno A
Gli operai della vigna chiamati alle diverse ore della giornata

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La più grande benedizione della vita non sta nella ricompensa che uno può ricevere per i sacrifici compiuti. Sta nell’aver ricevuto dono stesso della vita per i quali abbiamo dovuto compiere tutti questi sacrifici.

La più grande benedizione della vita non sta nel tagliare il nastro del traguardo alla fine del viaggio. Sta nel dono del viaggio stesso. Il traguardo non è altro che parte del viaggio stesso, il suo culmine.

I doni di Dio sono tutti dati all’inizio del viaggio e sono tutti semi che noi siamo chiamati a far germogliare, per espandere il Regno di Dio nei cuori degli uomini. Il viaggio è il dono col quale noi facciamo crescere dentro di noi questi semi e li portiamo a piena maturazione.

In un mondo dove tutto ha un prezzo e nulla possiede valore (valore non commerciale, s’intende), questa visione rappresenta la grande rivoluzione spirituale cristiana. Solo una rivoluzione spirituale ha la forza di sovvertire il disordine del mondo e generare una nuova visione globale dell’esistenza, una che pone la bellezza delle relazioni umane e l’amore di Dio al di sopra del denaro e delle logiche di possesso e controllo.

Tutti abbiamo bisogno di beni materiali per vivere e dare un futuro alle nostre famiglie. Ma a che serve litigare e vivere in continua agitazione per avere sempre di più e magari guadagnare il mondo intero e poi vivere da infelici e perdere l’anima? Gli operai della vigna non hanno capito quale grazia abbiano ricevuto nell’incontrare il padrone di questa particolare vigna, cioè Gesù, e concentrano la loro attenzione su ciò che da lui possono ottenere e sui meriti che possono vantare al suo cospetto.

Noi siamo chiamati a testimoniare al mondo che la vera ricchezza della vita consiste nell’essere stati chiamati a viverla, e a viverla lavorando nella vigna del Signore. È la chiamata alla vita cristiana, il miracolo dell’incontro con il prossimo, l’edificazione di una fraternità umana e il rispetto delle diversità e delle ricchezze di ognuno. L’avidità non è mai fonte di ricompensa. È il problema. La gratitudine e l’impegno sono la risposta migliore.  

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