L’universale attualità del comandamento dell’amore

L’amore è la rivoluzione più grande e più vera possibile. Non c’è alcuna forza più grande dell’amore. E per capire se un gesto è amore, il segno da cercare è questo: tutto quello fa ritrovare inchiodati alla croce insieme a Cristo…  questo è l’amore di cui parla Gesù”.

Riflessione sul vangelo della VI Domenica di Pasqua – Anno B

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Questo è il mio comandamento: che vi amiate gli uni gli altri come io ho amato voi. Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la sua vita per i propri amici”. 

In questo itinerario fra la Pasqua e l’Ascensione la liturgia ci sta accompagnando lungo un sentiero che mira a consegnarci le chiavi della vita cristiana. In queste ultime domeniche abbiamo visto che siamo discepoli di Cristo Risorto:  

  • se crediamo in lui, se professiamo il suo nome come Signore e Dio, pur senza averlo visto nella carne (il dubbio di Tommaso);
  • se abbiamo un rapporto talmente profondo e intimo con Gesù che siamo in grado di percepire la sua voce interiore in mezzo a tutto il clamore del mondo e siamo disposti a seguire solo questa voce (il Buon Pastore);
  • se la nostra fede non è solo proclamata ma è confermata dalle opere,che se nascono dall’unione in Cristo portano dentro una dolcezza unica (la vite, il tralcio e il suo frutto).
  • se siamo disposti a vivere l’amore come l’energia che tiene unite le nostre famiglie, le nostre comunità e alimenta la benevolenza di fondo verso tutti gli esseri umani (il comandamento dell’amore).

Sull’amore ci giochiamo tutto. San Paolo ci dice che fra le tre grandi virtù teologali: fede speranza e amore, la più grande di tutte è l’amore. Senza l’amore la fede non avrebbe senso e alla speranza mancherebbe il fuoco necessario per accendere il presente. San Giovanni della Croce ci dice che alla sera della nostra vita, saremo giudicati sull’amore.

L’amore è la più grande rivoluzione possibile dell’intera storia dell’umanità. Non c’è alcuna forza più grande dell’amore.

Il fatto di essere cristiani non significa che noi abbiamo già compiuto questa rivoluzione, nei riguardi della quale siamo più spesso in difetto. Significa, piuttosto, che siamo portatori dell’energia di questa rivoluzione, che abbiamo ricevuto la grazia, la chiamata e quindi la capacità di capovolgere il mondo con la forza dell’amore.  

A volte questa rivoluzione consisterà nell’alzarsi al bar e asciugare il muso a un anziano che si è versato addosso il caffelatte. A volte consisterà nel prendersi delle colpe che non si hanno e tacere, per un bene più grande… A volte consisterà nell’alzare la voce contro le ingiustizie e chi le commette e assumersi le conseguenze delle scariche di odio che arriveranno addosso. Non ci sono confini per l’esercizio dell’amore.

Insomma, per capire se un gesto è amore, il segno è questo: tutto quello fa ritrovare inchiodati alla croce insieme a Cristo…  questo è l’amore di cui parla Gesù.

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