Torturato e ucciso perché non si converte all’Islam

Non si converte all’islam: cristiano irakeno torturato e ucciso da miliziani dello Stato islamico

Da oltre tre settimane Salem Matti Kourk era barricato in casa per sfuggire agli islamisti. Terminate le scorte, egli è uscito in cerca di cibo ed è stato fermato, picchiato a morte e abbandonato in strada. Per il Patriarcato caldeo è “un altro martire, vittima della follia estremista”. Nella capitale un’autobomba uccide un giovane studente della comunità siro-cattolica.

 

AsiaNews 02/09/2014

 

Baghdad  – In Iraq nuovo sangue cristiano viene versato per mano delle milizie dello Stato islamico, che hanno avviato da tempo una “persecuzione continua” contro civili inermi, fra cui bambini. Fonti del Patriarcato caldeo riferiscono ad AsiaNews che ieri a Bartalah, una cittadina a maggioranza siriaca della piana di Ninive occupata da settimane, i fondamentalisti sunniti hanno torturato e ucciso un cristiano; egli era parte di un piccolo gruppo, che ha deciso di rimanere nelle proprie case all’arrivo dei miliziani jihadisti. Secondo quanto riferisce un testimone, il “martire” – come viene definito dal Patriarcato – è un uomo di 43 anni, Salem Matti Kourki, deceduto ieri in seguito alle torture e alle violenti percosse subite dai terroristi, per essersi rifiutato di convertirsi all’islam.

Uno dei familiari di Salem spiega che l’uomo, affetto da problemi cardiaci, non ha potuto abbandonare la cittadina di Bartalah assieme alla famiglia, al momento dell’invasione degli islamisti, l’8 agosto scorso. Egli è rimasto rintanato all’interno della propria abitazione per oltre tre settimane, alimentandosi grazie alle poche scorte accumulate nella dispensa. Ieri, 1 settembre, avendo terminato cibo e acqua, egli è uscito di casa dopo un lungo periodo per recuperare qualche genere alimentare con cui nutrirsi.

Tuttavia, egli si è imbattuto in un punto di controllo dell’Is di fronte alla chiesa della Vergine Maria, in pieno centro cittadino, ed è stato subito arrestato. I miliziani hanno cercato di convertirlo (a forza) all’islam, ma egli ha opposto un netto rifiuto. I fondamentalisti lo hanno picchiato e torturato, fino a provocarne la morte, per poi abbandonarlo in strada. Il suo cadavere è stato rinvenuto qualche ora più tardi da alcuni arabi della cittadina, che lo hanno prelevato e sepolto.

Per onorare al meglio la memoria del “martire” Salem, il prossimo 5 settembre nella chiesa siro-ortodossa di Oum El Nour ad Ankawa, sobborgo cristiano di Erbil, nel Kurdistan irakeno, si terrà una cerimonia funebre.

Intanto si contano nuove vittime cristiane anche nella capitale, Baghdad. Secondo quanto riferisce mons. Pius Qasha Khoury, della chiesa siro-cattolica di Mansour/Baghdad, uno dei parrocchiani è stato ucciso nell’esplosione di un’autobomba. L’ordigno è esploso nell’area di Bayaa, alle 9 di sera di ieri, primo settembre. Il prelato ha inoltre aggiunto che il giovane “martire” Fadi Nabil Ibrahim Abbush era nato nel 1994 e frequentava il secondo anno del college. Il ragazzo era conosciuto all’interno della comunità della capitale per il buon carattere, l’impegno e la partecipazione assidua – assieme a tutta la famiglia – alle attività della chiesa locale.

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