Siamo cristiani, non pavoni

La denuncia dei farisei che amavano pavoneggarsi è un invito all’umiltà e alla povertà di spirito, e vale per tutti, ricchi e poveri, credenti e non.“.   

Commento al vangelo della XXXI Domenica del Tempo Ordinario 2023 – Anno A

Ascolta il vangelo in formato audio    QUI.

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C’è stato un tempo, non molto lontano, nel quale capitava di vedere qualche signora, di condizioni agiate, andare a Messa, anche nel mese di maggio, vestita di pelliccia. Parliamo di tempi in cui andare in Chiesa, soprattutto nelle piccole realtà urbane, era pressoché l’unico modo per sfoggiare il proprio status sociale.

Nacque da qui il ricco frasario di tanti non praticanti: “Io non vado a Messa per non vedere quelli che vanno solo per farsi vedere la pelliccia”. “Io, invece, non vado a Messa per non vedere quelli che si battono il petto solo per farsi vedere e poi si comportano peggio dei lupi.

Non pensate per un solo istante che questo riguarda solo chi va a Messa.

Anche fuori dalla Chiesa, soprattutto con la diffusione esponenziale dei nuovi mezzi di comunicazione, basta una spiaggia, un tavolo da ristorante, uno specchio… e i modi per mettere in mostra sé stessi o anche il proprio corpo sono aumentati in modo altrettanto esponenziale.

Il problema non sta nel mettere una foto. Sta nell’ossessione di voler essere visti, apprezzati, desiderati, invidiati.

Il discorso di Gesù, ovviamente, è rivolto ai farisei, da cui il termine “fariseismo”. La sua è una denuncia contro l’attaccamento narcisistico a sé stessi e al potere.

Forse ancora oggi c’è chi ha bisogno della Chiesa, non per servire ma per ingigantire la propria immagine. E forse piace un po’ a tutti stare sotto i riflettori, almeno in certe circostanze.

Ma chi soffre, in modo patologico, il bisogno di mettersi in mostra o soffre un attaccamento malato al potere, può essere anche un credente, ma rende la Chiesa non credibile.

Quanto a coloro che non vanno in Chiesa, adducendo come causa quelli che vanno solo per mettersi in mostra, anch’essi peccano dello stesso peccato, ossia l’ipocrisia. Perché la vera ragione per cui non vanno in Chiesa è solo perché non ne hanno alcuna intenzione, ma quando si servono di questi argomenti, l’applauso c’è sempre.

La denuncia dei farisei che amavano pavoneggarsi è un invito all’umiltà e alla povertà di spirito, e vale per tutti, ricchi e poveri, credenti e non.

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