Senza le Scritture è impossibile comprendere il mistero del Figlio di Dio

Pasqua non è solo la risurrezione di Gesù. È l’esperienza che una comunità di credenti fa di scoprirsi comunità nel Cristo Risorto e possedere, nella fede, la forza stessa del Figlio di Dio glorificato. È scoprirsi comunità di fede, di speranza e di carità con la missione di annunciare Cristo al mondo. Al di fuori della comprensione della Parola di Dio tutto questo è impossibile“.  

Commmento al vangelo della III Domenica di Pasqua – Anno B

Per leggere la Parola di Dio di questa domenica vai QUI.

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La lettura continua del vangelo in questo tempo di Pasqua ci sta facendo capire che la risurrezione di Gesù non è un evento magico che, come d’incanto, risolve tutte le difficoltà e i dubbi dei discepoli, perfino degli apostoli.

Anzi, ci stiamo accorgendo di quali siano le reazioni, così diversificate, a seconda delle persone e delle loro personalità di fronte alla notizia della risurrezione di Gesù ma anche di fronte alle sue apparizioni in carne e ossa.

C’è tutto meno che chiarezza. Si va dall’euforia e dalle lacrime di gioia alla confusione, al disorientamento, alle tante domande che riguardano quali benefici concreti avranno i discepoli con un Gesù che è, sì, risorto ma che non vivrà più in mezzo a loro come ha fatto fino a quel momento.

Gesù avrà un gran da fare a chiarire tutti i loro dubbi e a mettere insieme i pezzi di un quadro che loro non riescono a comporre.

Sarà lo Spirito Santo ad aprire le loro menti alla comprensione del mistero che riguarda la persona di Gesù, il senso della sua passione e morte e della sua nuova condizione gloriosa.

Il problema di fondo è che tutti gli ebrei, compresi i discepoli di Gesù, erano legati a una comprensione limitata e, a volte, perfino errata delle Scritture.

Ognuno aveva da sempre cercato di leggere le Scritture e di interpretarle facendole coincidere con le proprie aspettative limitate e non era andato oltre quel limite. Le Scritture rimanevano, quindi, oscure, non chiare ma soprattutto i loro cuori erano chiusi alla loro comprensione più vera.

Sarà Gesù ad accompagnare i suoi discepoli lungo un viaggio dentro le Scritture, dagli inizi fino al momento presente, un viaggio di riscoperta delle Scritture stesse, della loro unità, dei loro apparenti segreti. Accompagnandoli dentro questo viaggio essi scoprono che la Parola di Dio aveva da sempre parlato del Messia come Figlio di Dio, che avrebbe sofferto incredibilmente, che sarebbe stato soppresso ma che Dio Padre lo avrebbe glorificato risuscitandolo dai morti.

Anche noi viviamo lo stesso dramma. Leggiamo le Scritture con la forte tendenza di spulciare cosa posso estrarre di conveniente per me e per i miei bisogni. Cerco di capire, in ogni racconto, cosa di buono ne viene a me. Ma non è così che si leggono le Scritture.

Occorre lasciare che i racconti biblici parlino alla nostra coscienza di Dio, del suo amore infinito per l’umanità, della sua paternità, del suo disegno di salvezza e occorre decodificare, in ogni racconto, come questo disegno ci riguarda, ci coinvolge, ci chiama a svegliarci, ci invita alla conversione e alla missione.

Pasqua non è solo la risurrezione di Gesù. È l’esperienza che una comunità di credenti fa di scoprirsi comunità nel Cristo Risorto e possedere, nella fede, la forza stessa del Figlio di Dio glorificato. È scoprirsi comunità di fede, di speranza e di carità con la missione di annunciare Cristo al mondo. Al di fuori della comprensione della Parola di Dio tutto questo è impossibile.  

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