Zamagni: “Introduciamo il ‘vif’, valutazione di impatto familiare”

PROPOSTE

L’economista è intervenuto con una proposta alla 47a Settimana sociale dei Cattolici italiani in corso a Torino 

zamagni

DOMENICO AGASSO JR – Vatican Insider 13/09/2013

TORINO

Ha lanciato la proposta dei “vif” – “valutazione di impatto familiare” – e ha promosso l’iniziativa dei distretti familiari, Stefano Zamagni, ordinario di Economia politica all’Università di Bologna, intervenuto in mattinata a Torino alla 47a edizione delle Settimane sociali dei Cattolici italiani con una relazione su “Le politiche familiari per il bene comune”. A margine della sua conferenza si è chiesto: in Italia c’è già il “via”, la valutazione di impatto ambientale, perché non introdurre il “vif”, la valutazione di impatto familiare? Ossia una procedura amministrativa di sostegno alle autorità decisionali istituzionali finalizzata a individuare, descrivere e valutare gli impatti sulle famiglie  prodotti dalla realizzazione di un determinato progetto o iniziativa legislativa.

“Se il matrimonio crolla, crolla la famiglia”, ha sottolineato Zamagni, avvertendo che è urgente domandarsi “cosa occorre fare perché l’unione coniugale generi unità familiare”. L’economista ha espresso la tesi secondo cui “nel prossimo futuro la famiglia come istituzione è destinata a tornare al centro dell’attenzione, sia a livello politico che culturale”, perché il passaggio dal welfare State, basato sull’individuo, alla “welfare society”, basata sul nucleo familiare, “riporterà in auge la famiglia”; e poi, c’è un altro motivo: anche il mondo degli imprenditori “ha riscoperto la famiglia” intesa come “fattore decisivo per la competitività e l’innovazione”. Tra famiglia e imprese, ha dichiarato Zamagni, deve crearsi un accordo di “reciprocità”: “Se l’azienda risponde ai bisogni della famiglia, il lavoratore dà il meglio di se stesso, se invece non lo fa, si limiterà a rispettare orari e regole, ma non darà il meglio di sé”. Terzo motivo, la “curva della felicità”: a parità di condizioni, “chi vive in famiglia dichiara un indice di felicità superiore a chi sta da solo”. Sono questi i tre elementi che fanno dire all’economista che la famiglia è destinata ad avere sempre più spazio e importanza riconosciuta nel panorama pubblico e istituzionale.

Nel suo intervento Zamagni, a proposito di politiche familiari, ha parlato dell’esperienza del “distretto famiglia”, attivo per adesso in tre Regioni italiane, sull’esempio di quanto già avviato dalla Provincia di Trento come “sistema integrato per la promozione del benessere familiare e della natalità”, e successivamente riprodotto in altri contesti. “L’idea di fondo del distretto famiglia – ha spiegato Zamagni – è consentire la costruzione di alleanze locali per la famiglia, come avviene in Germania. La cifra del distretto è la governance di tipo societario, secondo cui tutti i soggetti realmente interessati al benessere delle famiglie, uniscono conoscenze, risorse economiche, beni relazionali, capacità imprenditoriali per la realizzazione di progetti concreti e non per proposte o desideri vari”.

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