I Magi. Quanto in loro c’è dell’umanità di ogni tempo?

I Magi.
Uomini che vengono
dai lontani confini del mondo,
del mondo geografico
quanto di quello interiore.

Pellegrini e viandanti,
stanchi ma speranzosi,
portatori di culture, lingue e
tradizioni che non si conoscono
nemmeno tra loro.
Chissà come avranno parlato
e come si saranno compresi
man mano che le stelle
li portavano a incontrarsi
e fare di tanti un solo
grande viaggio.

Stranieri tra loro,
cocciutamente alla ricerca
della Verità e della Luce
che accende ogni altra luce,
perché sanno che,
con tutta la loro scienza,
non la posseggono.

Scrutatori meticolosi
del cielo e delle stelle,
in cerca di quell’unico
grande segno,

non astrologi da rivista
di una società consumistica
in cerca di fortuna.

Animi e menti inquieti,
finché non troveranno
chi che cercano.

Si lasciano guidare
da una nuova stella
apparsa nel cielo,
che brilla più delle altre
e prima non c’era.

È il presagio che aspettavano.

Ma quella stella, cos’è?
Una cometa? Una stella esplosa
che emana un nuovo bagliore
che ha raggiunto la terra?
Una luce interiore? Il sussurro
dello Spirito di Dio che, forse,
si sta servendo di tutte queste cose
per attrarre i nostri viandanti?

Di questi Magi sappiamo
che sono dotti ma umili
allo stesso tempo,
tanto da inginocchiarsi quando
vedono la Luce del mondo
racchiusa nell’improbabile
carne di un neonato, piccolo,
povero, fragile.

Lo hannno cercato tra le stelle.
E infatti egli è venuto dalle stelle.
Lo hanno trovato nascosto
“nell’umanamente Incomprensibile”.

La nascita di un re venuto
dal cielo, incarnazione di un
Dio che vuole rivelarsi,
in quel bambino,
Creatore di tutte le cose,
Amante folle della vita,
e… soprattutto, Padre di ogni
vivente.

È il mistero che li racchiude tutti.

Ora il grande viaggio continua
con noi, lungo le strade di questo
mondo e lungo i secoli.

Enzo Caruso

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