“Anche i profeti soffrivano la tentazione di voler gettare la spugna. Ma Dio manda sempre un angelo ad affiancare il nostro cammino e Gesù continua ad offrirsi a noi come il Pane del cielo per darci nuova forza per andare avanti“.
Commento al Vangelo della XIX domenica del Tempo Ordinario – Anno B
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Nel cammino della vita cristiana sperimentiamo alti e bassi, come in ogni ambito dell’esistenza. Essere cristiani non è una passeggiata. La fedeltà al vangelo, allo spirito delle beatitudini, il riconoscimento dei peccati, il pentimento, il ritorno a Dio, la testimonianza viva di tutto questo impegnano la coscienza e la volontà per tutta la vita.
Ci sono momenti di grandi gioie, momenti di appiattimento e ci sono le grandi prove. Anche i profeti hanno conosciuto momenti di grande prova e di scoraggiamento.
Perseguitato dalla sanguinaria regina Gezabele a causa dei suoi continui richiami alla giustizia, il profeta Elia è in fuga per la sua vita. È stanco. Vorrebbe che Dio lo prendesse e gli desse la pace che gli manca. Ma la sua missione non è ancora compiuta.
Il profeta ha ancora molta strada da fare. Si addormenta due volte sperando che, al suo risveglio, tutto quello che sta vivendo sia solo un brutto sogno. Dio non asseconda la sua preghiera ma gli manda un angelo a scuoterlo, a incoraggiarlo e a dargli da mangiare per recuperare le forze.
Elia si sveglierà, mangerà e riprenderà il suo cammino.
Noi cristiani siamo nella stessa situazione. Possiamo essere messi alla prova da tante situazioni della vita oppure possiamo scoraggiarci perché vediamo che il cristianesimo si sta rimpiccolendo, che la fede in tanti sta scomparendo, e ci sentiamo quasi impotenti nel tentativo di rendere ragione della nostra fede, tanto il mondo sembra vaccinato proprio per non lasciarsi penetrare dal vangelo, come se fosse un virus da cui proteggersi.
Per capire bisogna allargare lo sguardo oltre le persone che stano attorno a noi e capire dove sta andando la cultura generale a livello globale.
Davanti a tutte le prove, davanti alla tentazione di gettare la spugna, davanti alla paura che bocche sanguinarie possono suscitare oggi nelle nostre vite, sia individuali sia nella vita della comunità, Gesù offre sé stesso. Le parole sono una rivelazione assoluta per i discepoli: «Io sono il pane della vita… Se uno mangia di questo pane vivrà in eterno e il pane che io darò è la mia carne per la vita del mondo».
Abbiamo un cammino da compiere come Chiesa di Cristo. E abbiamo il cibo che ci dà la forza per il cammino.
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