Tu sei la mia Luce, Forza e Pace
Preghiera per la Quaresima
Preghiera per l’Avvento
Preghiera per chiedere doni spirituali per la vita
Professione di fede nel Cristo Risorto
Preghiera del Venerdì santo
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* * *
Venerdì santo. Dopo il delirio del mondo che reclama la morte di Dio, l’unica preghiera possibile è il silenzio dell’anima. E l’ascolto – se mai questo sia possibile – del silenzio di Dio, e del suo pianto che riempie l’universo.
…. E l’Attesa…. un’attesa che svela che pur nel cuore delirante di onnipotenza c’è ancora spazio per la fede… fede vera. Non una fede di comodo, come in un mero pentitismo di mafia. E’ una fede che lavora nel cuore dell’anima per estirpare le radici del delirio che ha portato alla morte dell’Autore della Vita, e attendere quella Parola del Dio Silente e Misericordioso che non è ancora stata pronunciata. Quella del nostro nuovo inizio.
Preghiera nelle grandi prove. Per chi sente di non farcela più.
Puoi ascoltare questa preghiera anche in audio.
Questa preghiera è ispirata alle numerose confessioni di persone che, durante il sacramento della riconciliazione, raccontano di situazioni di particolare sofferenza, avvertono di essere al limite delle loro forze oppure sentono vacillare la fede e chiedono un aiuto spirituale per sostenere le prove che devono affrontare.
Ho bisogno di deserto per trovarti dentro di me
Puoi ascoltare questa preghiera anche in audio.
Quella che segue, forse, non è una preghiera di immediata comprensione per tutti. È una esperienza di preghiera “profonda”. Essa nasce e matura nel profondo dell’anima, si direbbe… Ai confini dell’inconscio… Per cui il linguaggio può risultare molto diverso da quello di una preghiera popolare….
Questa preghiera nasce e si sviluppa all’interno di una particolare esperienza interiore….
Oggi la “desertificazione spirituale” di cui parlò Benedetto XVI, l’11 ottobre 2012, nell’omelia di apertura dell’Anno della Fede, a 50 anni dall’inizio dal Concilio Vaticano II, rappresenta un forte richiamo a ridare impulso alla vita interiore. Il Papa diceva:
“In questi decenni è avanzata una «desertificazione» spirituale. Che cosa significasse una vita, un mondo senza Dio, al tempo del Concilio lo si poteva già sapere da alcune pagine tragiche della storia, ma ora purtroppo lo vediamo ogni giorno intorno a noi. E’ il vuoto che si è diffuso”.
Una preghiera del cuore: Cristo, solo Cristo, sempre Cristo….
(da ripetere molte volte)
Cristo…
solo Cristo…
sempre Cristo…
tutto in Cristo…
* * *
(alla fine):
nello Spirito Santo,
a gloria di Dio Padre.
Amen.
(E.C)
“(io Paolo), ritengo che tutto sia una perdita a motivo della sublimità della conoscenza di Cristo Gesù, mio Signore.
Per lui ho lasciato perdere tutte queste cose e le considero spazzatura, per guadagnare Cristo“.
(Fil, 3.8)
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A volte la preghiera più profonda è quella che sgorga dal cuore come l’acqua da una sorgente, con una forza propria, senza alcuno sforzo della mente, al termine di un atto di adorazione contemplativa in cui ogni occupazione mentale è messa a tacere per far posto al verbo di Dio che lentamente prende forma dentro di sé. In questi momenti brevi ma spiritualmente potenti ti accorgi che la preghiera che sgorga non è il frutto di una elaborazione mentale, una costruzione argomentativa per dire delle cose a Dio, quasi si sentisse il bisogno di ricordargli di cosa abbiamo bisogno, o, più ancora, di moltiplicare le parole credendo così di persuadere Dio alla nostra causa. In questi momenti di pura contemplazione la preghiera fluisce veloce, immediata, semplice, perfino con un’apparenza di banalità, mentre, in realtà, di banale non c’è nulla.
C’è, invece la profondità di chi, avendo sperimentato la presenza di Dio e la contemplazione del suo mistero, che è il suo essere Amore, raggiunge una preghiera che non ha più bisogno di alcuna elaborazione razionale, e quel poco di elaborazione verbale che ha serve solo a materializzare l’invocazione. Siamo ben lontani da una preghiera solo devozionale, che è pur sempre preghiera autentica ma coinvolge prevalentemente il sentimento. E’ la preghiera del cuore. Ciò che caratterizza questa forma di preghiera è l’unità interiore su cui essa è “costruita”, dentro la quale essa sgorga, una volta che la persona ha raggiunto uno stato di silenzio totale (corporeo, emotivo, mentale).
Quando si vive una esperienza di “forte” contemplazione”, non si è mai in grado di prevedere quale sarà la preghiera che sgorgherà dal cuore, improvvisa e potete. E’ sempre una sorpresa, anzitutto per chi vive questa esperienza. D’altra parte, non crediamo noi che lo Spirito dimora dentro di noi e che prega Lui stesso in noi? Non crediamo che noi siamo come un tempio in cui avviene un misterioso dialogo fra il Padre, che abita i cieli, e lo Spirito che aleggia nelle nostre profondità e che questo dialogo avviene in virtù e per i meriti di Cristo e della sua passione, morte e risurrezione?, E non crediamo che “lo Spirito viene in aiuto alla nostra debolezza; non sappiamo infatti come pregare in modo conveniente, ma lo Spirito stesso intercede con gemiti inesprimibili; e colui che scruta i cuori sa che cosa desidera lo Spirito, perché egli intercede per i santi secondo i disegni di Dio” (Rom 8,26-27).
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La Preghiera iniziale era composta dalla sola invocazione “Cristo, solo Cristo, sempre Cristo, solo Cristo”, e nasceva alla fine di un tempo prolungato di contemplazione/meditazione/adorazione silenziosa in mezzo alla natura. La preghiera è sgorgata nell’assoluta semplicità di un moto interiore, senza alcuno sforzo mentale, come conclusione dell’atto contemplativo.
Il senso dell’invocazione è da intendersi che Cristo è Colui nel quale il credente instaura ogni pensiero, parola e azione della sua vita. Non nel senso che Cristo si “sovrappone” a ogni altra cosa (Cristomonismo), ma piuttosto che ogni momento della vita, anche i momenti di più sano divertimento, trovano in Cristo il loro compimento.
Il tempo di meditazione e contemplazione nella natura ha avuto le seguenti fasi, della durata complessiva di circa due ore.
Prima tempo: ingresso nella natura e stabilimento del “primo contatto” con essa, mediante un primo ascolto dei rumori percepiti.
Secondo tempo: ascolto di sé, delle proprie emozioni, dei pensieri, delle tensioni del proprio corpo (ascolto passivo).
Terzo tempo: Ascolto dei suoni della natura e primo tentativo di “sintonizzarsi” con essi, mediante lo “svuotamento di sé” e di tutte le distrazioni. Esercizi di respiri profondi per rilassare il corpo.
Quarto tempo: Lasciarsi avvolgere dai vari suoni della natura, individuandoli, uno per uno, per quietare le emozioni e la mente da ogni agitazione, resistenza e distrazione. Raggiungimento di uno stato di quiete mentale. Consolidamento di tale stato mediante l’ascolto dei suoni della natura.
Quinto tempo: Percepire, nella brezza e nello spostamento delle foglie degli alberi, il vento leggero dello Spirito che aleggia nelle proprie profondità e inabita la propria interiorità. Soffermarsi in modo prolungato in questo stato di contemplazione, rimanendo in uno stato di silenzio mentale, senza compiere alcuna operazione né mentale né verbale (neanche la formulazione di preghiere).
Sesto tempo. Cominciare a esprimere delle brevissime invocazioni allo Spirito Santo, senza articolarle in argomentazioni né in raziocini, ma facendo parlare appena il cuore.
Rimanere un ultimo tempo in silenzio (mentale, emotivo e fisico).
Alla fine di questo percorso, è sgorgata, senza alcun percorso razionale né argomentativo, ma come frutto spontaneo del cuore, la preghiera riportata sopra. Semplice, immediata, nella forma della preghiera del cuore, che è stata ripetuta, nello stato di silenzio mentale, diverse volte.
Solo in un secondo momento, avendo riflettuto e meditato sull’invocazione, l’ultima parte è cambiata. L’invocazione è diventata. così: “Cristo, solo Cristo, sempre Cristo, tutto in Cristo”, per evitare la ripetizione del “solo Cristo”.
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La preghiera può essere recitata anche in forma litanica con queste o altre invocazioni.
Nella vita e nella morte… Cristo, solo…
Nella gioia e nel dolore… Cristo, solo…
Nella speranza e nell’angoscia…
Nella prosperità e nel bisogno…
Nel lavoro e nel riposo…
Nella tristezza della solitudine e nel gaudio della compagnia…
Nel pianto e nel conforto…
Per la S. Chiesa e il bene di tutte le anime…
Per il mondo e la sua santificazione…
Per la pace tra i popoli e la convivenza umana…
Per la fine di tutte le guerre e dell’egoismo tra gli uomini…
Perché ad ogni essere umano non manchi mai il pane, l’accesso gratuito all’acqua, la terra da coltivare, il diritto alla casa, al lavoro e a una vita dignitosa…
Per tutti coloro che si proclamano discepoli di Cristo, secondo tutte le confessioni e denominazioni…
Per il compimento del Regno di Dio nella storia e nel cuore di ogni uomo…
Per la ricapitolazione dell’universo in Cristo…
Perché il mondo sia pronto ad accogliere il Cristo, il Santo di Dio, nel giorno della sua ultima venuta…
Per la gloria della Santissima nei secoli eterni:
Tutti:
Per Cristo, con Cristo e in Cristo,
a te Dio Padre Onnipotente,
nell’unità dello Spirito Santo,
ogni onore e gloria,
per tutti i secoli dei secoli.
Amen.
Preghiera di Pentecoste
(Questa preghiera è liberamente ispirata dai testi della liturgia eucaristica di Pentecoste, con l’aggiunta di qualche altro testo.)
Antifone: La proclamazione della Gloria di Dio nello Spirito che riempie l’universo
Alleluia! Lo Spirito del Signore ha riempito l’universo,
egli che tutto unisce,
conosce ogni linguaggio! Alleluia. (Sap 1,7)
Alleluia! L’amore di Dio è stato effuso nei nostri cuori
per mezzo dello Spirito,
che ha stabilito in noi la sua dimora! Alleluia. (Rm 5,5; 8,11)
Proclamazione della Parola: la discesa dello Spirito Santo a Pentecoste
Dagli Atti degli Apostoli
Mentre stava compiendosi il giorno della Pentecoste, si trovavano tutti insieme nello stesso luogo. Venne all’improvviso dal cielo un fragore, quasi un vento che si abbatte impetuoso, e riempì tutta la casa dove stavano. Apparvero loro lingue come di fuoco, che si dividevano, e si posarono su ciascuno di loro, e tutti furono colmati di Spirito Santo e cominciarono a parlare in altre lingue, nel modo in cui lo Spirito dava loro il potere di esprimersi. (Atti 2,1ss)
Breve pausa
Benedizione al Padre (Sal 103)
Benedici il Signore, anima mia!
Quanto sei grande, Signore, mio Dio!
Quante sono grandi le tue opere, Signore!
Le hai fatte tutte con saggezza;
la terra è piena delle tue creature.
Togli loro il respiro: muoiono,
e ritornano nella loro polvere.
Mandi il tuo spirito, sono creati,
e rinnovi la faccia della terra.
Sia per sempre la gloria del Signore;
gioisca il Signore delle sue opere.
A lui sia gradito il mio canto,
io gioirò nel Signore.
I Orazione
Preghiamo.
Manda, ancora o Padre, e manda per sempre
lo Spirito Santo promesso dal tuo Figlio,
perché riveli pienamente ai nostri cuori
il mistero nascosto nei secoli,
e ci apra alla conoscenza di tutta la verità.
Amen.
Breve pausa
Proclamazione della Parola. (Gv 15,26-27; 16,12-15)
Dal Vangelo secondo Giovanni.
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
“Quando verrà il Paràclito, che io vi manderò dal Padre, lo Spirito della verità che procede dal Padre, egli darà testimonianza di me; e anche voi date testimonianza, perché siete con me fin dal principio. … Quando verrà lui, lo Spirito della verità, vi guiderà a tutta la verità, perché non parlerà da se stesso, ma dirà tutto ciò che avrà udito e vi annuncerà le cose future”.
Breve pausa
Responsorio
Tutti furono ripieni di Spirito Santo
e proclamavano le grandi opere di Dio. Alleluia. (At 2,4.11)
“Come il Padre ha mandato me,
anch’io mando voi.
Ricevete lo Spirito Santo”. Alleluia. (Gv 20,21.22)
Breve pausa
Proclamazione della Parola. Esortazione di Paolo a chi ha ricevuto il dono dello Spirito
Fratelli, camminate secondo lo Spirito e non sarete portati a soddisfare il desiderio della carne. … Del resto sono ben note le opere della carne: fornicazione, impurità, dissolutezza, idolatria, stregonerie, inimicizie, discordia, gelosia, dissensi, divisioni, fazioni, invidie, ubriachezze, orge e cose del genere. Riguardo a queste cose vi preavviso, come già ho detto: chi le compie non erediterà il regno di Dio. Il frutto dello Spirito invece è amore, gioia, pace, magnanimità, benevolenza, bontà, fedeltà, mitezza, dominio di sé; contro queste cose non c’è Legge. Quelli che sono di Cristo Gesù hanno crocifisso la carne con le sue passioni e i suoi desideri. Perciò se viviamo dello Spirito, camminiamo anche secondo lo Spirito. (Gal 5,16-25).
Breve pausa
Responsorio
Tutti furono ripieni di Spirito Santo
e proclamavano le grandi opere di Dio. Alleluia. (At 2,4.11)
“Come il Padre ha mandato me,
anch’io mando voi.
Ricevete lo Spirito Santo”. Alleluia. (Gv 20,21.22)
Breve pausa
Inno allo Spirito Santo
Vieni, o Spirito creatore,
visita le nostre menti,
riempi della tua grazia
i cuori che hai creato.
O dolce consolatore,
dono del Padre altissimo,
acqua viva, fuoco, amore,
santo crisma dell’anima.
Dito della mano di Dio,
promesso dal Salvatore,
irradia i tuoi sette doni,
suscita in noi la parola.
Sii luce all’intelletto,
fiamma ardente nel cuore;
sana le nostre ferite
col balsamo del tuo amore.
Difendici dal nemico,
reca in dono la pace,
la tua guida invincibile
ci preservi dal male.
Luce d’eterna sapienza,
svelaci il grande mistero
di Dio Padre e del Figlio
uniti in un solo Amore. Amen.
Proclamazione della Parola. Dal Vangelo secondo Giovanni
Dal Vangelo secondo Giovanni.
La sera di quel giorno, il primo della settimana, mentre erano chiuse le porte del luogo dove si trovavano i discepoli per timore dei Giudei, venne Gesù, stette in mezzo e disse loro: «Pace a voi!». Detto questo, mostrò loro le mani e il fianco. E i discepoli gioirono al vedere il Signore. Gesù disse loro di nuovo: «Pace a voi! Come il Padre ha mandato me, anche io mando voi». Detto questo, soffiò e disse loro: «Ricevete lo Spirito Santo. A coloro a cui perdonerete i peccati, saranno perdonati; a coloro a cui non perdonerete, non saranno perdonati». (Gv 20,19-22)
Breve pausa
ORAZIONE FINALE
Preghiamo.
O Padre, che nel mistero della Pentecoste
santifichi la tua Chiesa
in ogni popolo e nazione,
diffondi sino ai confini della terra
i doni dello Spirito Santo,
e continua oggi, nella comunità dei credenti,
i prodigi che hai operato
agli inizi della predicazione del Vangelo.
Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo figlio…
Amen
Il Signore ci benedica, ci preservi da ogni male e ci conduca alla vita eterna.
Amen.
Una preghiera al Padre per invocare lo Spirito Santo. Tratta dalla liturgia
La promessa
“Riceverete la forza dello Spirito Santo,
che scenderà su di voi,
e mi sarete testimoni
sino agli estremi confini della terra”. (At 1,8)
L’invocazione
Signore,
il sacrificio senza macchia
del tuo Figlio Gesù
e una rinnovata Pentecoste
ci liberi dal peccato,
e infonda nel nostro cuore
il vigore della tua grazia.
Amen.
La promessa
“Non vi lascerò orfani”,
dice il Signore;
“verrò di nuovo a voi,
e si allieterà il vostro cuore”.
(Gv 14,18; 16,22);
“Voi avrete tribolazioni nel mondo,
ma abbiate fiducia;
io ho vinto il mondo”. (Gv 16,33)
L’invocazione
Venga su di noi, o Padre,
la potenza dello Spirito Santo,
perché aderiamo pienamente
alla tua volontà, per testimoniarla
con amore di figli.
Nel suo pellegrinaggio sulla terra assisti il tuo popolo,
e donagli di passare dalla nativa fragilità umana
alla vita nuova nel Cristo risorto,
perché il mondo veda le opere del tuo Figlio
nella Chiesa e, vedendo, si converta all’Amore.
Amen.
(tratta liberamente dalle orazioni e antifone del lunedì della VII settimana di Pasqua)
Pentecoste, di A. Manzoni
Madre de’ Santi, immagine
Della città superna;
Del Sangue incorruttibile
Conservatrice eterna;
Tu che, da tanti secoli,
Soffri, combatti e preghi,
Che le tue tende spieghi
Dall’uno all’altro mar;
Campo di quei che sperano;
Chiesa del Dio vivente;
Dov’eri mai? qual angolo
Ti raccogliea nascente,
Quando il tuo Re, dai perfidi
Tratto a morir sul colle
Imporporò le zolle
Del suo sublime altar?
E allor che dalle tenebre
La diva spoglia uscita,
Mise il potente anelito
Della seconda vita;
E quando, in man recandosi
Il prezzo del perdono,
Da questa polve al trono
Del Genitor salì;
Compagna del suo gemito,
Conscia de’ suoi misteri,
Tu, della sua vittoria
Figlia immortal, dov’eri?
In tuo terror sol vigile.
Sol nell’obblio secura,
Stavi in riposte mura
Fino a quel sacro dì,
Quando su te lo Spirito
Rinnovator discese,
E l’inconsunta fiaccola
Nella tua destra accese
Quando, segnal de’ popoli,
Ti collocò sul monte,
E ne’ tuoi labbri il fonte
Della parola aprì.
Come la luce rapida
Piove di cosa in cosa,
E i color vari suscita
Dovunque si riposa;
Tal risonò moltiplice
La voce dello Spiro:
L’Arabo, il Parto, il Siro
In suo sermon l’udì.
Adorator degl’idoli,
Sparso per ogni lido,
Volgi lo sguardo a Solima,
Odi quel santo grido:
Stanca del vile ossequio,
La terra a lui ritorni:
E voi che aprite i giorni
Di più felice età,
Spose che desta il subito
Balzar del pondo ascoso;
Voi già vicine a sciogliere
Il grembo doloroso;
Alla bugiarda pronuba
Non sollevate il canto:
Cresce serbato al Santo
Quel che nel sen vi sta.
Perché, baciando i pargoli,
La schiava ancor sospira?
E il sen che nutre i liberi
Invidiando mira?
Non sa che al regno i miseri
Seco il Signor solleva?
Che a tutti i figli d’Eva
Nel suo dolor pensò?
Nova franchigia annunziano
I cieli, e genti nove;
Nove conquiste, e gloria
Vinta in più belle prove;
Nova, ai terrori immobile
E alle lusinghe infide.
Pace, che il mondo irride,
Ma che rapir non può.
O Spirto! supplichevoli
A’ tuoi solenni altari;
Soli per selve inospite;
Vaghi in deserti mari;
Dall’Ande algenti al Libano,
D’Erina all’irta Haiti,
Sparsi per tutti i liti,
Uni per Te di cor,
Noi T’imploriam! Placabile
Spirto discendi ancora,
A’ tuoi cultor propizio,
Propizio a chi T’ignora;
Scendi e ricrea; rianima
I cor nel dubbio estinti;
E sia divina ai vinti
Mercede il vincitor.
Discendi Amor; negli animi
L’ire superbe attuta:
Dona i pensier che il memore
Ultimo dì non muta:
I doni tuoi benefica
Nutra la tua virtude;
Siccome il sol che schiude
Dal pigro germe il fior;
Che lento poi sull’umili
Erbe morrà non colto,
Né sorgerà coi fulgidi
Color del lembo sciolto
Se fuso a lui nell’etere
Non tornerà quel mite
Lume, dator di vite,
E infaticato altor.
Noi T’imploriam! Ne’ languidi
Pensier dell’infelice
Scendi piacevol alito,
Aura consolatrice:
Scendi bufera ai tumidi
Pensier del violento;
Vi spira uno sgomento
Che insegni la pietà.
Per Te sollevi il povero
Al ciel, ch’è suo, le ciglia,
Volga i lamenti in giubilo,
Pensando a cui somiglia:
Cui fu donato in copia,
Doni con volto amico,
Con quel tacer pudico,
Che accetto il don ti fa.
Spira de’ nostri bamboli
Nell’ineffabil riso,
Spargi la casta porpora
Alle donzelle in viso;
Manda alle ascose vergini
Le pure gioie ascose;
Consacra delle spose
Il verecondo amor.
Tempra de’ baldi giovani
Il confidente ingegno;
Reggi il viril proposito
Ad infallibil segno;
Adorna la canizie
Di liete voglie sante;
Brilla nel guardo errante
Di chi sperando muor.
Preghiera di Paolo VI per la Fede
Signore, io credo: io voglio credere in Te.
O Signore, fa che la mia fede sia piena, senza riserve, e che essa penetri nel mio pensiero, nel mio modo di giudicare le cose divine e le cose umane.
O Signore, fa che la mia fede sia libera: cioè abbia il concorso personale della mia adesione, accetti le rinunce ed i doveri che essa comporta e che esprima l’apice decisivo della mia personalità: credo in Te, o Signore.
O Signore, fa che la mia fede sia certa; certa d’una sua esteriore congruenza di prove e d’una interiore testimonianza dello Spirito Santo, certa di una sua luce rassicurante, d’una sua conclusione pacificante, d’una sua assimilazione riposante.
O Signore. fa che la mia fede sia forte; non tema le contrarietà dei problemi, onde è piena l’esperienza della nostra vita avida di luce; non tema le avversità di chi la discute, la impugna, la rifiuta, la nega; ma si rinsaldi nell’intima prova della Tua verità, resista alla fatica della critica, si corrobori nella affermazione continua sormontante le difficoltà dialettiche e spirituali, in cui si svolge la nostra temporale esistenza.
O Signore, fa che la mia fede sia gioiosa e dia pace e letizia al mio spirito, e lo abiliti all’orazione con Dio e alla consacrazione con gli uomini, così che irradi nel colloquio sacro e profano l’interiore beatitudine del suo fortunato possesso.
O Signore, fa che la mia fede sia operosa e dia alla carità le ragioni della sua espansione morale, così che sia vera amicizia con Te e sia in Te nelle opere, nelle sofferenze, nell’attesa della rivelazione finale, una continua testimonianza, un alimento continuo di speranza.
O Signore, fa che la mia fede sia umile e non presuma fondarsi sull’esperienza del mio pensiero e del mio sentimento; ma si arrenda alla testimonianza dello Spirito Santo, e non abbia altra migliore garanzia che nella docilità alla Tradizione e all’autorità del Magistero della santa Chiesa. Amen.
Paolo VI
Preghiera al Signore della storia
Puoi ascoltare questa preghiera anche in audio.
di padre Giovanbattista Cappellaro* (+ 24 agosto 2008)
Signore della storia,
grazie per il dono della fede,
della speranza e della carità.
Siamo figli ed eredi della vita,
bambini fiduciosi,
giovani che credono nell’impossibile,
adulti che fanno il possibile,
anziani misericordiosi e benigni.
Timorosi e sicuri,
guidati dalla tua mano,
mai soli, nella realtà dell’amore.
Abbiamo la luce per scrutare
il mistero dell’uomo e della storia,
il loro senso e destino ultimo.
Aperti a ciò che ancora non è,
insoddisfatti ma gioiosi per la tua promessa,
lasciamo ciò che fu,
memori della tua fedeltà e perdono.
Liberati per la tua presenza,
ti contempliamo, celebriamo
e cantiamo insieme,
oggi e sempre,
nelle persone e nei popoli,
fraternità, giustizia e pace.
Abbiamo la tua forza
e lasciamo ogni timore.
Trasformiamo il mondo.
Rischiamo l’insuccesso del martirio,
inutile e fecondo,
l’avventura della morte per la vita.
Facciamo la tua parola.
Generiamo la Chiesa.
Vinciamo l’odio, la violenza e il rancore,
nel silenzio,
per la fraternità universale.
Con Maria diciamo: Sì,
e cantiamo: Maranathà,
vieni, Signore Gesù!
(padre Giovanbattista Cappellaro, a conclusione del suo ultimo libro, Spiritualità di comunione: un’esperienza, una teologia, una pastorale, EDB
Invocazione a Gesù e Maria
Ascolta la preghiera in audio con sottofondo musicale
Gesù di Nazareth,
Figlio del Dio vivente,
Splendore della Luce eterna
e Salvatore del Mondo,
ascolta la nostra preghiera
vieni ancora a salvarci.
Il mondo ha ancora bisogno di te….
Noi… tuoi discepoli abbiamo ancora bisogno di te.
Maria,
madre del Verbo incarnato,
Madre di Dio e della Chiesa,
Madre dell’umanità,
Tempio immacolato dello Spirito di Dio,
Ascolta la nostra preghiera,
Intercedi presso tuo Figlio;
Proteggi ognuno dei tuoi figli da ogni
pericolo nel cammino della vita.
Insegnaci la via della sequela
Perché sappiamo abbandonarci
senza resistenze allo Spirito del Risorto,
affinché Egli possa portare a compimento
l’opera che il Padre
ha iniziato in ciascuno di noi.
Tu che hai conosciuto l’Amore
e lo hai portato nel tuo grembo,
insegnaci la via dell’Amore.
Amen.
(E.C.)
Preghiera di un presbitero per la sua Chiesa e per la sua Comunità
Signore,
la crisi economico-finanziaria,
i conflitti sociali che hanno focolai in varie parti del mondo,
le incontenibili ondate di migranti,
la sfiducia scolpita nel volto dei giovani:
sono le ultime porte di speranza
che si stanno chiudendo…
che ci stanno chiudendo in noi stessi,
nella nostra paura,
generando preoccupazione e angoscia.
Si sta generando un diffuso comune obiettivo:
conservare, amministrare quanto abbiamo per sopravvivere.
Si sta spegnendo il futuro, Signore!
Il pensiero di costruire per i figli
e la prossima generazione
si sta spegnendo.
Nel mezzo di questa buia notte
Tu irrompi
Ci presenti il “tuo” progetto di umanità,
che ha in Cristo, tuo Figlio e nostro Signore,
il centro di ricapitolazione,
la chiave di comprensione di tutto,
la forza che riapre le porte
di accesso alla vita e al futuro.
Quanto sta accadendo,
Tu ci dici,
non è sintomo di fine imminente
ma annuncio di una “tua” novità.
Sta morendo il peccato dell’attaccamento al benessere
Che rende ciechi davanti alle tante povertà
Sta sorgendo un’umanità che sta scoprendo
la sobrietà,
la solidarietà,
l’accoglienza,
la condivisione:
le nuove porte di accesso al futuro.
È un’umanità pronta ad accogliere Cristo!
Nel mistero insondabile del tuo amore,
Tu chiami la Chiesa,
e in essa il Corpo Presbiterale,
a rinnovare lo spirito…
l’annuncio profetico…
lo zelo…
e lo stile di Giovanni Battista:
farsi strada spianata,
guida che accompagna
fino alla porta, cioè a Cristo,
tutti gli uomini e le donne del mondo.
Solo questo incontro restituirà
pace…
gioia…
vita…
futuro senza fine…
identità nuova…
a questa umanità.
Signore,
dopo la grazia di questa chiamata
concedi a tutti i Corpi Presbiterali
lo spirito eucaristico del Figlio tuo,
per assumere e soffrire le angosce del mondo.
Concedi loro lo spirito profetico
per tradurre nei linguaggi umani la bellezza del tuo amore.
Concedi loro lo spirito di abnegazione,
segno del totale affidamento
a Te,
al tuo progetto di umanità.
Ci guidi,
non tanto il desiderio di affermare un sistema,
quanto la passione di fare incontrare
l’umanità con Figlio Tuo
nostro capo
nostra pace.
don Salvatore Fragapane
Preghiera di un presbitero a Dio Padre
di don Andrea Cerretelli
Padre.
Quando Ti dico:
“Padre”… non posso farlo se non portandomi a Te con tutti i miei fratelli,
e non posso escludere nessuno: simpatici e antipatici, vicini e lontani e, soprattutto, quelli che sento nel cuore come ferita.
Quando Ti dico: “Padre”… Ti dico: “Io sono Tuo, appartengo a Te” e dico:
“Tu appartieni a me”, e dicendo “Io”, “Tu” io dico: “Tu: Padre”, “Io: Gesù, Tuo figlio” perché in Lui io Ti prego.
E dicendo “appartengo, appartieni” dico, in quel verbo, lo Spirito e la Sua azione.
E Ti dico allora “nostro”, “Padre nostro”, chiedendo che io e questi miei fratelli, che tutti i miei fratelli, ci apparteniamo, possiamo essere radunati in Te, in unità, dallo Spirito.
Perché Tu sei fonte e motivo della nostra unità e il Figlio e lo Spirito dicono, con Te, l’unità che attende di realizzarsi pienamente in noi.
Padre, Tu ci chiami ad essere “lode della tua gloria”, Tu ci hai acquistato a lode della Tua gloria.
Fa’ che, insieme, siamo a lode della Tua gloria, per manifestare il Tuo nome su tutta la terra.
Ti chiediamo ogni giorno il pane che sazia, che è la Parola e il Corpo del Tuo Figloio.
Ti chiediamo di riconciliare “tutti e due”: noi e gli altri, i vicini e i lontani,
con Te in un solo corpo, perché questo è già avvenuto per noi, per mezzo della croce del Tuo Figlio.
Per mezzo di Lui noi, gli uni e gli altri, possiamo presentarci a Te, Padre, in un solo Spirito.
In questo Spirito noi ti preghiamo:
Padre nostro, che sei nei cieli…
Preghiera di un presbitero che contempla la presenza di Dio nella sua vita
Signore,
quante volte penso di fare molte cose per te,
di dedicarti molte energie, tempo e spazio…
Alla fine delle mie giornate arrivo stanco,
ma felice di aver lavorato per te, e per il bene delle anime.
In realtà, so bene, però, che se qualcosa riesco a portare a termine,
non è per la mia bravura, ma per la tua infinita misericordia:
sei tu a farla in me; è’ il tuo Spirito a lavorare.
E lui a prendere l’iniziativa. E Lui che costruisce.
Io gli presto solo una parola fragile e mani deboli.
Troppe volte, nell’intento di non lasciare nessuno deluso,
cerco di abbracciare tutto e tutti.
Il mio lavoro si estende
fino alle ore profonde della notte.
E il tempo stesso che rimane per il sonno
è disturbato da improvvisi risvegli…
Sono attimi in cui approfitto per dire ancora una preghiera
e fare una invocazione
per tutti coloro che attendono qualcuno
che si ricordi di loro e che raccolga le loro sofferenze,
in cerca di una parola di sostegno,
o forse… di qualcosa in più,
di una parola miracolosa
che io non posseggo,
ma che tanto vorrei avere
per lenire tante sofferenze.
Qualche ora ancora e inizia un nuovo giorno.
Mi risveglio….
e mentre mi preparo ad affrontare il nuovo giorno,
col suo carico di gioie e sofferenze,
contemplo il mistero del tuo amore
e della tua presenza nella mia vita;
e mi trovo ancora una volta
davanti alla verità sulla mia esistenza …
la verità della mia vocazione:
Nulla mi appartiene,
Nulla mi è dovuto.
Tutto è dono.
Il mio premio e la mia benedizione consistono
non nella tanto attesa ricompensa dell’operaio,
ma nell’essere stato chiamato
a lavorare nella tua vigna.
La vita che mi hai dato come un miracolo d’amore,
il mirabile dono della fede battesimale,
la vocazione sacerdotale,
la Chiesa nella quale sono nato alla fede
attraverso il battesimo
e quella che mi ha ordinato nel sacerdozio,
il popolo di entrambe queste Chiese,
il presbiterio al quale appartengo,
le persone che mi fai incontrare ogni ora,
la gioia che attraverso di loro mi dai,
la gioia che dai a loro attraverso una mia parola, spesso insufficiente.
La stessa fatica di portare con loro
la tua… la loro… la mia croce… insieme…
la gioia di spezzare con loro il pane eucaristico…
Tutto questo ho ricevuto gratuitamente
e gratuitamente lo condivido con chi ne ha bisogno.
Nulla mi sono costruito con le mie mani
nella vigna in cui sono solo servo.
Tutto appartiene a Te.
L’unica mia vera, grande benedizione
è appartenere a Te;
La mia più grande gioia
è gustare questa appartenenza nel profondo,
e sapere che essa deriva unicamente dal tuo Amore.
Ed è per me sorgente di forza interiore sapere che
né morte né vita, né spada né carestia,
né menzogna né calunnia
potranno mai separarmi dal tuo amore.
Chi possiede Te possiede tutto.
Ciò che ti chiedo, Signore della mia vita,
è di essere sempre illuminato
e portato dal tuo Santo Spirito,
di ricevere da Lui la perseveranza nella fede,
la fortezza e la resilienza nelle prove,
il perdono dei peccati,
l’amore alla Chiesa,
l’inestinguibile passione per il Regno,
lo slancio missionario verso il mondo,
L’intelletto per conoscere
i cuori e le situazioni secondo verità,
la prudenza nel giudizio,
la sincera conoscenza dei miei limiti,
la temperanza nelle azioni,
la saggezza nel consigliare,
la fermezza e insieme la compassione nelle decisioni,
l’umiltà dell’anima,
l’Amore al di sopra di tutto.
Amen
(E.C.)
Ispira i pensieri del tuo popolo, Signore
Pregare ispirati dalla liturgia
ACCLAMAZIONE
Vidi il Signore su di un trono altissimo:
lo adorava una schiera di angeli e cantavano insieme:
“Ecco colui che regna per sempre”.
RISPOSTA ALL’ACCLAMAZIONE
Canterò in eterno l’amore del Signore.
INVOCAZIONE
Accogli, Signore, l’offerta della nostra vita,
esaudisci la nostra fiduciosa preghiera
e santifica tutta la nostra vita
Presso di te, Signore, è la sorgente della vita,
nella tua luce noi vedremo la luce. (Sal 36,10
COLLETTA.
Ispira nella tua paterna bontà, o Signore,
i pensieri e i propositi del tuo popolo in preghiera,
perché veda ciò che deve fare
e abbia la forza di compiere ciò che ha veduto.
Amen
(dalla liturgia della I settimana del Tempo Ordinario)